STARBUCKS: LA SCALATA DEL COLOSSO MONDIALE DEL CAFFÈ

Condividi
Condividi
Condividi
Stampa

Vi siete mai chiesti da dove nasce Starbucks?

Per rispondere a questa domanda è necessario fare qualche passo indietro nel tempo e ritornare al 30 marzo 1971. Ci troviamo a Seattle e tre ragazzi, conosciuti all’Università della California, decidono di aprire il loro primo negozio.

I fondatori di Starbucks decidono di basare il proprio modello di business sulla vendita di chicchi di caffè. Riflettono a lungo riguardo al nome ideale per la loro azienda, ritenendo che le parole che iniziano per “st” siano particolarmente potenti ed efficaci. Dall’associazione tra la città mineraria di Starbo, situata tra Canada e Stati Uniti, e “Starbuck”, nome del primo ufficiale di coperta del romanzo Moby Dick, nasce il nome della loro impresa, con un chiaro rimando alla tradizione marinara dei primi commercianti di caffè. L’ideazione di un logo unico e riconoscibile è il passo successivo: sfogliando un libro di storia si imbattono nella figura di una xilografia norrena del XVI secolo, che ritrae una sirena a due code. L’immagine li convince immediatamente. 

Nel 1981 entra in scena l’uomo che rivoluzionerà il modello di business di Starbucks, portando l’azienda al successo mondiale: Howard Schultz.

Schultz si rende conto fin da subito che i clienti si sentono smarriti perché non sanno nulla sui caffè pregiati. Inizia così a formare i dipendenti, aiutandoli a sviluppare tecniche di vendita su misura del cliente. La svolta arriva nel 1983, quando si reca a Milano per una fiera. Qui entra in contatto con la cultura italiana del caffè e rimane entusiasta dell’atmosfera che si respira nei bar. Tornato in azienda, propone l’idea ai suoi due soci che non approvano perché non vogliono allontanarsi dal modello di business tradizionale. Schultz decide di abbandonare Starbucks e fonda la sua catena di caffè chiamata Il Giornale, riscuotendo un grande successo. 

Nel 1987 i proprietari di Starbucks decidono di vendere e Schultz coglie la palla al balzo, diventando padrone del marchio dei suoi sogni. Inizia così la rapida espansione del colosso del caffè.

Nel 1992, anno in cui l’azienda viene quotata in borsa, la società ha 140 punti vendita e un fatturato di 73,5 milioni di dollari

Starbucks continua a crescere e apre il primo Reserve Roastery Store a Seattle, una vera e propria boutique del caffè che regala ai clienti un’esperienza unica. Qualche anno più tardi la catena approda in Italia, a Milano, la città da cui tutto ebbe inizio. Sebbene fino a quel momento il nostro bel Paese era visto come un tabù, avendo una cultura del caffè ben radicata e unica al mondo, l’apertura di Starbucks si rivelò un vero e proprio successo.

Nel 2021 la catena americana ha più di 33 mila punti vendita sparsi in tutti i cinque continenti: il marchio, secondo Statista, ha un valore di circa 11,5 miliardi di dollari.