Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole, Luigi XIV. Fu lui che per primo, a inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte. La scelta di regalare un uovo non è affatto casuale: fin dall’antichità, questo alimento ha ricoperto un valore simbolico enorme, quello dell’unione tra Terra e Cielo che, unendosi, formavano proprio un uovo, simbolo di vita.
Per gli antichi egizi, l’uovo rappresentava invece l’origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco).
Il cristianesimo ha affiancato queste tradizioni e le ha reinterpretate alla luce delle Nuove Scritture.
L’usanza di regalarsi uova si è diffusa nel Medioevo in Germania: tra la gente comune era consuetudine distribuire uova bollite, avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente. Tra i nobili e gli aristocratici, invece, si diffuse l’abitudine di fabbricarne alcune d’argento, platino e oro, con decorazioni.
Nella Russia degli zar, l’arte della fabbricazione delle uova ha raggiunto vette ineguagliabili. Il merito è tutto dell’orafo di corte Peter Carl Fabergé, incaricato dallo zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate. La produzione di Fabergé fu enorme: si interruppe solo nel 1918 quando la Casa Fabergé venne nazionalizzata dai bolscevichi. Scopriamo qualche curiosità sulle uova più sontuose mai realizzate:
Il primo uovo fu commissionato dallo zar Alessandro III nel 1885 come regalo di Pasqua per sua moglie, l’imperatrice Maria Feodorovna. L’originale uovo Fabergé era composto d’oro massiccio e rivestito con smalto bianco per apparire realistico. All’interno dell’uovo si trovava un tuorlo d’oro, che conteneva a sua volta una gallina (anche questa d’oro con occhi color rubino). Inoltre, all’interno della coda di gallina si trovavano una mini corona d’oro e diamanti imperiali e un pendente di rubino. L’elemento sorpresa di questo squisito uovo deliziò l’Imperatrice e da allora in poi, lo Zar ordinò un uovo per ogni Pasqua, con l’unica richiesta ognuno di questi dovesse rivelare una sorpresa.

Dopo la morte dello zar Alessandro III nel 1894, suo figlio, Nicola II, portò avanti il rituale del dono con sua moglie e sua madre. Tra il 1885 e il 1917, l’anno della Rivoluzione Russa e della disfatta della famiglia imperiale, furono create 50 uova per le due imperatrici.
Nel 1917, i bolscevichi rovesciarono la famiglia reale russa e nazionalizzarono la società di Fabergé, così la famiglia fuggì in Svizzera. Tutti i gioielli imperiali, comprese le uova Fabergé, furono trasferiti nell’armeria del Cremlino da Vladimir Lenin. Molti pezzi erano già stati presi dalla famiglia e da altri proprietari altrove in Europa: delle 65 uova conosciute, 57 sopravvissero alla distruzione o alla perdita.
L’uovo più costoso mai venduto all’asta è quello della famiglia Rothschild. È stato creato nel 1902 come regalo di fidanzamento per la fidanzata del barone Edouard de Rothschild. L’uovo color rosa ha un orologio sulla facciata e un gallo incastonato di diamanti spunta dalla cima dell’uovo ad ogni ora. Dopo 105 anni di proprietà della famiglia Rothschild, è stato offerto all’asta da Christie’s nel 2007 e venduto per 16,5 milioni di dollari ad Alexander Ivanov, un collezionista d’arte e direttore del Museo nazionale russo. Attualmente è esposto al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo.

Delle 50 uova Fabergé realizzate per la famiglia imperiale russa, solo 43 sono state localizzate, il che significa che 7 sono ancora nascoste. Esistono delle fotografie di due delle uova: l’uovo reale danese realizzato per l’imperatrice Feodorovna in occasione del 40° anniversario dell’incoronazione di suo padre, re di Danimarca, e l’uovo commemorativo di Alessandro III per il 15° anniversario della sua morte. Inizia la caccia alle uova di Pasqua!