NON TROVI PERSONALE? ASSUMI UN TESLA BOT!

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“Tutto ciò che gli umani non vogliono fare, sarà compito di Optimus. Un concept rivoluzionario a un livello ancora più grande delle auto Tesla e lo svilupperemo in modo che sia sicuro, senza terminazioni o cose del genere. Penso che si possa testare il primo prototipo entro la fine dell’anno per poi andare in produzione con i primi robot a partire dal prossimo anno”. Queste le parole di Elon Musk all’evento Cyber Rodeo in Texas con le quali ha annunciato l’ormai vicina costruzione dei primi Tesla Bot, umanoidi alti 1 metro e 70 per 55 chili che prenderanno il nostro posto nei lavori pericolosi, noiosi e ripetitivi per cui scarseggia la manodopera. 

L’automa in questione sarà in grado di muoversi in autonomia, interagendo con gli esseri umani e riconoscendo gli ostacoli. Dotato della stessa intelligenza artificiale utilizzata dai veicoli autonomi di Tesla, Optimus aiuterà gli umani occupandosi di tutte le attività quotidiane che non vogliamo più fare. Dalle ultime indicazioni, la sua testa sarà dotata di schermo mentre il resto del corpo sarà messo in moto da 40 motori distribuiti lungo tutto il corpo, dove si troveranno anche videocamere, scheda madre e chip di controllo. 

Questo scenario di intelligenza artificiale riguarda sempre più da vicino anche il settore della ristorazione, dove l’adozione diffusa dell’IA e dell’automazione tramite robot influenzerà e rivoluzionerà totalmente il modo in cui i ristoranti assumono e impiegano il personale, ma anche l’esperienza del cliente. I vantaggi dell’intelligenza artificiale nel mondo del Food&Beverage vanno oltre i robot che accettano ordini, producono e consegnano cibo. L’intelligenza artificiale, infatti, è in grado di aiutare i titolari di ristoranti ad analizzare i dati per migliorare l’esperienza dei commensali. Inoltre, l’intelligenza artificiale viene utilizzata per eliminare l’errore umano. Non soffrendo i momenti di stress, i robot hanno meno probabilità di commettere disattenzioni. 

Se nella prima fase di lancio il robot servirà per adempiere ai lavori per cui, ad oggi, la manodopera è ridotta ai minimi termini, in un secondo momento di sviluppo sarà possibile riversare la nostra personalità all’interno dell’umanoide. È stato lo stesso Musk, in una conversazione con Mathias Döpfner, CEO di Axel Springer, a spiegare di voler utilizzare il robot come uno strumento per preservare ricordi e personalità nel tempo: “potremmo fare un upload delle cose che crediamo ci rendano così unici. Non sarà un clone per cui ci saranno differenze, ma per quanto riguarda la conservazione dei nostri ricordi e della nostra personalità penso che sia possibile farlo.”

Una sorta di “anima digitale” di cui ancora non conosciamo le reali applicazioni e nemmeno i tempi necessari per realizzare un progetto così fantascientifico e distopico ma, d’altronde, se solo fino a qualche anno fa l’idea di guidare un’auto elettrica sembrava impossibile, Musk ha dimostrato a tutti di poterla trasformare in realtà. Vedremo se sarà così anche per Optimus.