META STORE, LA PORTA PER IL FUTURO

Condividi
Condividi
Condividi
Stampa

Proprio qualche giorno fa a Burlingame, in California, ha aperto il primo negozio dedicato al Metaverso: con il suo Meta Store, Mark Zuckerberg compie un altro passo verso questo mondo virtuale, che sembra essere ormai parte integrante del nostro futuro. 

L’interesse dell’imprenditore statunitense nei confronti del futuristico spazio virtuale non è cosa nuova, basti pensare al cambio di naming dell’azienda Facebook, trasformato in Meta da qualche mese. L’obiettivo da raggiungere tramite lo store è concretizzare sempre più l’idea di Metaverso, avvicinarlo al pubblico, dimostrare che non è irraggiungibile e che ciascuno ha la possibilità di accedervi. La volontà è quella di far crescere consapevolezza riguardo alle possibilità che il futuro offre e rendere tangibile ciò che per molto tempo è stato percepito come sola fantasia. 

Sappiamo che con il termine Metaverso si fa riferimento ad un luogo virtuale in cui è possibile lavorare, studiare, svagarsi e interagire tramite un avatar, in una dimensione altra rispetto al reale. 

Ma come si fa ad accedervi?

È molto più semplice di quanto possa sembrare. Alcuni siti web ne fanno già parte: in questi casi, è dunque sufficiente iscriversi e iniziare ad interagire. Ma una delle caratteristiche principali del Metaverso è l’utilizzo di visori e supporti per la realtà virtuale, che garantiscono un’esperienza “immersiva” a tutti gli effetti. 

Ed è proprio qui che entra in gioco il Meta Store, all’interno del quale sarà possibile acquistare tutti i dispositivi necessari per connettersi alla nuova dimensione. Tra questi troviamo i Ray-ban stories, occhiali smart frutto della collaborazione tra Facebook e Ray-ban, e l’ultimo modello del famoso visore Oculus Quest (da poco rinominato Meta Quest). 

Fondamentale per Martin Gilliard, il direttore del Meta Store, è che le persone interagiscano con le nuove tecnologie: in questo modo, i dispositivi potranno essere maggiormente apprezzati, creando delle esperienze positive per i consumatori.  

Il punto vendita del signor Zuckerberg segna dunque un passo importante verso il nuovo mondo virtuale (a cui sono già interessati anche altri marchi famosi come Microsoft e Apple) e apre le porte ad un futuro che di surreale comincia ad avere ben poco.